L’Alfa dovrebbe essere in cima all’agenda politica della Regione Lombardia. Non solo per motivi alfabetici: soprattutto perché su Arese Formigoni in passatto ha speso parole ‘epocali’ che non si sono tradotte nella benché minima iniziativa concreta. Sono falliti, come ricorda oggi un’agenzia di stampa, tutti i progetti degli ultimi anni. Né insediamenti produttivi per piccole e medie imprese. Né polo della mobilità sostenibile. Né polo logistico, con l’uscita di scena degli americani dell’AIG Lincoln. Un fallimento enciclopedico, in ogni campo, di cui si deve assumere tutta la responsabilità l’attuale governo regionale. Un fallimento che colpisce al cuore la proposta politica di Formigoni – pensiamo alla retorica monumentale sul tema dell’idrogeno di qualche anno fa, ora dimenticata per puntare sui caminetti – e che ci dice che il presunto modello lombardo viene messo in discussione da una clamorosa prova contraria. Nel frattempo centinaia di lavoratori ancora in cassa integrazione aspettano risposte, i consiglieri di opposizione attendono invano l’incontro con l’assessore competente in Commissione (chiesto da mesi e mai avvenuto, come se l’Alfa non fosse importante), un intero territorio auspica una soluzione attesa almeno da quando Formigoni è stato eletto per la prima volta, nel lontano 1995. Da allora la spinta propulsiva del Governatore si è esaurita, e l’idea di trasferirsi a Roma è diventata più comprensibile e cogente dal punto di vista politico, a sancire la fine di un disegno politico. Dall’alfa, insomma, all’omega…

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