Scena 1: in Caro Diario, Nanni Moretti approda a Panarea e viene accolto da un’animatrice che gli promette una festa esclusiva con l’intervento di un watusso "per animare una serata mondana". Scena 2: l’assessore Borghini, chiamato da Formigoni per alzare il tasso di riformismo della sua giunta, accetta senza colpo ferire la clausola dei 5 anni di residenza in Lombardia per l’assegnazione delle case popolari, l’ennesimo ricatto delle frange estremiste della destra padana. Borghini, un vero riformista "per animare una serata mondana", è stato costretto a introdurre un criterio già bocciato una volta dal Tar e una volta dal Consiglio di Stato (quella volta si era addirittura introdotta una discriminazione tra disabili padani e disabili non padani per l’utilizzo delle tessere gratuite per il trasporto pubblico, cose da non credere). Il risultato è una guerra tra poveri, molto poco riformista, basata su un criterio, ancora meno riformista. Una vera sconfitta riformista.

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