L’atteggiamento da statua dell’Isola di Pasqua si conferma il più corretto, per affrontare la questione delle primarie, anche perché leggendo i giornali (e le interviste di Casini, in particolare) si potrebbe tranquillamente dire: primarie? Quali primarie?

Non si capisce ancora, del resto, come Bersani concilierà le primarie aperte ma un po’ chiuse di cui si parla nel Pd, tra improbabili albi, contrastate modifiche e inaspettati ritiri, e l’alleanza con Casini e la prospettiva di un Monti.

Nel frattempo Pdl e Lega provano a tornare insieme (rinverdendo, è proprio il caso di dirlo, antichi fasti) e il capitalismo italiano si trova di fronte alla prova Unipol Fonsai e al salvataggio (sulla linea di porta) di Mps.

E noi, direte voi, diremmo noi? Noi proseguiamo con l’approccio della nuvola (nel senso di cloud) o, se si preferisce, come ha ipotizzato l’altra sera a Parma il sindaco di Forlì, Roberto Balzani, con la strategia dei Wu Ming. Della firma collettiva da apporre in calce a un progetto politico di lungo periodo.

E i Wu Ming saranno in assemblea nazionale a dar battaglia e poi ad Albinea a ‘ripassare’ le cose da fare. Con serietà e misura e il coraggio dell’umiltà.

I tempi lo impongono. E in due weekend, sapremo qualcosa in più di quello che succederà nelle prossime settimane. E nei prossimi anni, se ne saremo capaci.

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