Sto leggendo Travaglio. Il suo ultimo libro, intendo. C’è un bell’errore nella biografia di Veltroni. Dice: «Nel 2001 Veltroni lascia il Parlamento e il partito per candidarsi a sindaco di Roma e vince le elezioni comunali (contro Gianni Alemanno), riconfermato nel 2006 al ballottaggio (contro Antonio Tajani)». E’ il contrario, Marco. Veltroni ha vinto al ballottaggio la prima volta e stravinto al primo turno la seconda. E i candidati li hai invertiti. Se li conosci, li eviti, però prima bisogna conoscerli… P.S.: per quanto riguarda il ‘merito’, è gravissimo il passaggio «[Veltroni] è amico di Adriano Sofri, condannato definitivamente per l’omicidio Calabresi». Anch’io mi sento amico di Sofri, anche se è stato condannato definitivamente. Trovo inoltre del tutto gratuite le battute, come quella a p. 343, in cui si dice che Veltroni «ha ottimi rapporti […] con i palazzinari romani», senza specificarli. Eppure il libro ha 571 pagine e forse Travaglio avrebbe potuto spiegare questa affermazione. E, ancora, chiarire perché Veltroni viene citato nel caso Unipol, con il quale non c’entra proprio. Travaglio vuole farci capire che Veltroni è diventato segretario del Pd perché gli altri erano intercettati e lui no? Mi sembra, serenamente e pacatamente, una stupidaggine monumentale.

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