Milano, un candidato del Pdl è stato intercettato in un locale mentre si rivolgeva a un boss. Si riferiva al titolare di una discoteca, augurandogli una pessima fine.

Il nome di Clemente è finito in un'intercettazione ambientale della Dda sulla 'ndrangheta mentre alle tre di notte in una discoteca milanese, il Babylon, parla con un boss affiliato alla cosca di Pepè Flachi. Il dialogo è da brividi. Giuseppe Amato, detto Pinone, considerato uomo del clan Flachi, si lamenta con altri interlocutori del titolare di un locale notturno che non ha pagato il pizzo alla cosca. «Due settimane e non fanno più after (afterhour, ndr) – dice Pinone – la prossima volta che si permettono… che fanno gli spacco tutto e non fanno più after. Bartolo va bene… (Bartolo Quattrocchi che secondo gli atti risulterebbe la vittima dell'estorsione, ndr)». Ed ecco la risposta di Marco – nell'intercettazione è indicato come «non meglio identificato», ma nell'ordinanza del gip Giuseppe Gennari che ha portato all'arresto di Amato, è indicato come Marco Clemente: «Speriamo che muoia come un cane».

P.S.: il candidato in questione lavora in Regione.

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