Bisogna studiare, non c’è altro da fare. Leggere, studiare, approfondire, ascoltare, sentire qualche testimonianza… Farne l’occasione per un vero momento di riflessione laico molto alto, forse il più alto, perché riguarda le nostre responsabilità, la nostra storia, in un paese, il nostro, profondamente segnato e responsabile, soprattutto nelle regioni del Nord, della fine di decine di migliaia di persone, centinaia di migliaia se poi si contano anche le altre categorie di persone costrette a fuggire, imprigionate… E chiudo con una piccola nota personale: io non so come si faccia ad avere nostalgia delle dittature. Ai nostalgici, a chi affronta il tema con superficialità, a loro direi: leggete quello che ha raccontato Liliana Segre su ciò che ha fatto il fascismo, tra le altre cose. È sufficiente per un giudizio storico definitivo.

La mia intervista a Marco Milini per Ytali, bella per merito suo.

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