Questi ultimi giorni sono stati per People, la nostra causa editrice, una piccola festa, piena di soddisfazioni e di riconoscimenti: la comunità di Peoplers si allarga ed è fatta per lo più da giovanissime lettrici e giovanissimi lettori.

È però una festa immobile, perché ci mancano le presentazioni, i furgoncini, le pojanate, le scorribande tra una libreria e l’altra, persone, paesaggi, visioni.

È tutto così mediato e freddo che è un venerdì noir, più che altro, anche per via della cupezza del contesto e la preoccupazione sempre più forte per il futuro di troppe persone.

Speriamo che con questa inondazione di libri, come la chiamano gli islandesi, ci si possa un po’ confortare. Perché in questa immobilità, ciò che ci deve muovere ancora e ancora è la passione.

Perché proprio in questi momenti deve crescere dentro di noi la consapevolezza che è urgente un cambiamento. Che si deve essere radicali (essenziali, come i beni di cui ci parlano i dpcm). Che si deve ripartire su basi diverse e migliori.

Speriamo che i piccoli libri di People possano contribuire, almeno in parte. Come quel banchetto a Monteverde Vecchio, a Roma, di fronte a un’edicola, dove Emiliano espone alcuni libri (ci sono anche i nostri!) e dove si fanno begli incontri.

Piccole porzioni di mondo da cambiare, i nostri 80 ettari.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti