Struzzi! non è solo un piccolo libro, è un appello che vorrebbe essere grande. L’appello a mettersi a correre velocemente come solo gli struzzi sanno fare. Ad andare ovunque a parlare di ciò che si può e si deve fare per il clima, nel vostro Comune, nella vostra associazione, o movimento, o partito che sia. È anche un appello perché si condividano le proposte migliori, più efficaci e più efficienti. Fino a poco tempo fa non ne parlava nessuno, ora ne parlano tutti, ma tra il dire il fare c’è il mare che sale.

Ci tocca fare i predicatori, tipo Savonarola. Laici, però. E poi con una sorpresa. Perché l’apocalisse si avvicina, e dobbiamo dire la verità – come scrivono Solnit e Gore – però abbiamo gli strumenti culturali, scientifici e quindi politici per affrontarla e, se saremo molto determinati, per evitarla.

E la sorpresa ulteriore è che se lo faremo saremo più consapevoli, più forti e anche meno divisi da disuguaglianze e tensioni. A cominciare dalla bolletta di casa, dalla macchina e dal modo di muoverci. Saremo anche più sani.

Perché viviamo nell’equivoco che affrontare i cambiamenti climatici significhi punire le persone, quasi fosse un castigo divino. Ecco, la politica, quella buona, che ancora non si vede, dovrebbe raccontarli come una opportunità per cambiare. Ai cambiamenti climatici si risponde con i cambiamenti politici. Fatti di visione e di pratica. E di corsa, anche.

Correte, Struzzi! Corriamo insieme, nella direzione giusta. Dall’altra parte c’è il baratro.

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