«Non ho mai provato la sensazione che una ola mi raggiungesse nel momento esatto in cui mi sentivo travolto dall’entusiasmo. Una ola non richiede sentimento: genera sentimento. Non ho mai resistito a una ola».

A Ilaria Bonaccorsi piacciono le pagine dedicate alla ola di Jonathan Safran Foer. Ha ragione. Sono pagine bellissime. Che quando hai finito di leggerle ti viene voglia di farla, la ola, di trovarti in uno stadio, senza conoscere le persone che ti stanno intorno e farti travolgere. Che nessuno sa da chi parta, la ola. E però parte e non si può resistervi. Ecco, la ola è partita. E non potete sottrarvi. Mancano pochi giorni alle elezioni in Emilia-Romagna, elezioni regionali, regionalissime per tante ragioni. E però politiche, politicissime perché le cose sono andate in un certo modo, negli ultimi tempi, e Salvini vuole lo scalpo, per correre verso Palazzo Chigi.

Possibile ha deciso di sostenere la campagna di Bonaccini e di farlo con una candidatura di alto profilo. Anzi, di altro profilo. Di qualità, di spessore, e di timidezza, anche. Fa piacere che dopo anni di stronzi le piazze siano piene di persone che chiedono di essere gentili. Fa piacere che si pretenda una politica capace di pensare e di progettare, rispettosa della cultura e della scienza, dopo anni che lo si è negato. Fa piacere che ci sia una ola. E che ci siano persone come Ilaria da votare.

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