Possibile da Amandola, nel cratere del sisma, ha lanciato il progetto Pacchi Solidali dalle Terre Resistenti, l’ultimo in ordine di tempo dei progetti che in questi anni abbiamo messo in piedi, con Beatrice Brignone e i comitati marchigiani, a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma del 2016.

Dopo due anni e innumerevoli parole e passerelle, non si vede ancora all’orizzonte la tanto attesa ricostruzione, molte macerie sono ancora lì, come monumento a se stesse, le case ricostruite sono in tutto 350, cioè lo 0,5% delle abitazioni distrutte.

Tutti coloro a cui spetta il contributo di autonoma sistemazione non lo ricevono da luglio.

Chi è riuscito ad ottenere le Soluzioni Abitative di Emergenza, le cosiddette «casette», si trova costretto a dover scappare di nuovo, perché stanno già ammuffendo e cadendo a pezzi. Nel frattempo sono state avviate una serie di inchieste, perché nelle tragedie c’è sempre qualche furbo senza scrupoli che prova a guadagnarci.

Le aziende che provano a rialzarsi lo fanno in totale solitudine. In moltissimi casi si tratta di produttori che hanno perso tutto, sia lo stabilimento sia la casa, quindi si tratta di persone che dopo due anni vivono ancora in roulotte, in SAE o in qualche altro tipo di sistemazione che doveva essere «temporanea».

In questi anni ne abbiamo conosciuti molti e, in vista del Natale, abbiamo pensato di proporre dei pacchi solidali con i prodotti di alcune delle aziende che abbiamo visitato di persona, ne abbiamo ascoltato le storie, ne abbiano toccato con mano la passione e il rispetto per la Terra, la determinazione a non abbandonarla e l’eccellente qualità dei prodotti.

A loro dedichiamo un’iniziativa concreta, con loro vogliamo proseguire, per progettare soluzioni ambiziose e insieme praticabili per tornare a vivere in quel territorio.

A questa campagna è associato un lavoro sul campo, a ogni forma di pecorino corrisponde una denuncia, a ogni barattolo di marmellata è associata una proposta, a ogni caciotta è collegato un progetto, con le aziende, per trovare insieme soluzioni di cui abbiamo discusso ad Amandola (e continueremo a farlo), con le competenze di Lucio Cavazzoni e molti altri.

Se volete partecipare, ci sono tre tipologie di pacchi, contenenti formaggi, salumi, legumi, confetture, miele e biscotti. Ma sono pacchi che non contengono solo cose buone da mangiare, contengono le Storie di chi li ha prodotti e soprattutto contengono un progetto di ricostruzione e di resistenza che noi sosteniamo con forza.

C’è tempo fino al 30 novembre per ordinare il proprio pacco solidale, inviando una mail all’indirizzo [email protected].

L’ho fatto, fatelo anche voi.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti