Con Annalisa Corrado, Rossella Muroni, Gianni Silvestrini e Giovanni Battista Zorzoli, promotori della campagna «Basta amianto», abbiamo commentato la ‘risposta’ del governo, contenuta nel decreto rinnovabili:

Lasciando da parte il giudizio complessivo sul decreto rinnovabili, per quanto riguarda le bonifiche per l’amianto ci sono due notizie: una buona e una preoccupante. Da un lato esprimiamo soddisfazione per l’inserimento dell’ampio contingente (100 MW a registro, per un totale di 700 MW) dedicato esclusivamente alla ‘sostituzione di coperture di edifici su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto’. D’altra parte, però, siamo estremamente preoccupati per il valore dell’extra-incentivo che, quantomeno nella bozza circolante, verrebbe riconosciuto per la bonifica e la realizzazione della nuova copertura.

Nel momento di massimo ed efficace utilizzo dell’extra-incentivo con il quarto conto energia, tale valore era infatti pari a 5 centesimi per chilowattora. La bozza del nuovo decreto, invece, indica un valore di 1,2 centesimi, a fronte di costi reali che non sono ahinoi calati, come invece è successo per il fotovoltaico.

Occorre considerare, infatti, che, ai costi di bonifica, estremamente variabili in virtù della diffusione di coperture in amianto composite e multi-strato, occorre aggiungere quelli di consolidamento delle strutture, realizzate prevalentemente negli anni ’70-’80, e degli interventi per le nuove coperture
Considerando un costo davvero minimo con l’extra-incentivo si arriverebbe a coprire meno della metà della spesa nell’arco dei 20 anni di erogazione.

Il nostro timore è che un siffatto extra-incentivo non sia affatto sufficiente a rendere i progetti né economicamente abbordabili, né bancabili e si possa quindi correre il serio rischio di vanificare il tentativo fatto di reinserire il virtuoso meccanismo.

La nostra campagna non può che proseguire, quindi, fino a quando le norme non troveranno una misura coerente con le finalità della proposta.

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