Ha scritto Enzo Di Salvatore:

Un cittadino comune – come me, come chiunque altro – ragionerebbe, credo, così: aderisco o resto se mi convince o continua a convincermi ciò che si intende fare in tema di ambiente, di scuola, di lavoro, di immigrazione, di Europa; non aderisco o me ne vado se non mi convince o smette di convincermi ciò che si intende fare su quei temi.

Un cittadino comune – come me, come chiunque altro – ragionerebbe, credo, ancora così: poiché la democrazia è dialogo e mediazione, la pratica delle alleanze è scontata quando vi è convergenza politica sul modo di affrontare e risolvere i problemi che quei temi pongono.

Un cittadino non comune ragiona, invece, diversamente: aderisce, resta o va via perché prima della politica arriva la geometria: prima le strategie, le fronde, i posizionamenti e i riposizionamenti, gli inciuci (non già la mediazione), le scadenze elettorali.

Sicché, alla lunga, quel “prima” finisce per diventare un “per sempre”, e cioè un “mai” alle questioni che pone il cittadino comune.

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