All’insegna della cultura della partecipazione democratica, il Pd ha comunicato ad Agcom che la propria posizione al referendum sulle trivellazioni è di astensione.

Il partito della nazione o se preferite del governo non difende nemmeno le scelte del governo.

Benché il referendum sia stato chiesto dalle Regioni guidate dal Pd, il governo le ha umiliate collocando la consultazione a metà aprile, senza accorparle alle elezioni amministrative (che si terranno a giugno) e sprecando 300 milioni di euro (che se si pensa che l’intero fondo per la povertà è solo il doppio di quella cifra, si capisce in che mani siamo).

Non contento, non prende nemmeno posizione. Fa come fece la Cei con la procreazione assistita.

Quando votai contro lo Sblocca Italia (insieme al mitico Pastorino, gli unici puntini rossi in un mare di verde tra i banchi del Pd) molti non capirono: oggi scopriamo le ragioni di quell’imbarazzo.

Nella settimana in cui il Renzi che tuittava entusiasta per il sì all’acqua pubblica invitando ad andare a votare per poi cambiare direzione ora che sta al governo, tutto torna.

Si chiama democratico, per antifrasi.

Potete stare sereni: le regioni si berranno anche questa. Acqua dolce e acqua salata.

  

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