Ieri sera siamo stati a Solopaca – ospiti del sindaco Antonio Santonastaso – e a Benevento, presso l’Istituto scolastico Moscati.

Abbiamo cercato di capire in che modo possiamo essere utili, per l’emergenza sannita ma anche per predisporre una serie di modifiche legislative e un prontuario che contempli strumenti e soluzioni per chi – pubblico o privato – si trovi a dover affrontare calamità di quel tipo. 

A Benevento si è puntato molto sull’innovazione, sul volontariato digitale (che a dirla così sembra una cosa strana, ma poi quando recuperi i dati di un computer alluvionato e sai coordinare una raccolta fondi fatta come si deve allora il giudizio cambia parecchio), sul far fronte alla situazione in modo molto serio e responsabile, per coniugare l’analisi dei bisogni con scelte che tutelino – anche in situazioni di emergenza – l’etica pubblica.

Certo è un fatto che riguarda la prevenzione, ma troppe cose non funzionano nell’impianto amministrativo, nel trasferimento di risorse, nelle garanzie per i cittadini, nell’accessibilità ai dati e – ahinoi – nella trasparenza.

Per queste ragioni, il gruppo parlamentare di Possibile e in particolare Beatrice Brignone (che ha purtroppo vissuto un’alluvione nella sua città, anzi proprio a casa sua) coordineranno un progetto di monitoraggio, di individuazione degli intoppi e delle difficoltà e nella promozione di soluzioni avanzate per affrontare eventi di questo tipo, traducendole in atti legislativi e in precise proposte di gestione.

Alexander Langer diceva che bisogna saper «riparare il mondo». Ecco, riparare significa mettere al riparo prima e sistemare le cose dopo. Nel modo più efficace, trasparente e previdente possibile.

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