Il lavoro dell’intergruppo parlamentare per la legalizzazione della cannabis prosegue, in particolare sull’elaborazione di una proposta di legge che possa essere, allo stesso tempo, avanzata e condivisa.

Per quanto mi riguarda, oltre a questo percorso, che condivido pienamente, è necessario allargare il dibattito, coinvolgendo direttamente anche il governo. Per questo motivo ho proposto all’intergruppo di depositare congiuntamente una mia interpellanza affinché il governo si esprima su questioni precise riguardanti la legalizzazione, sollevate da organismi nazionali e internazionali assolutamente indipententi e attendibili. 

Il primo di questi, per capirci, è la Direzione Nazionale Antimafia, che nella sua relazione annuale riferita al 2014 registra il «totale fallimento dell’azione repressiva» sulla diffusione «sempre più capillare» dei cannabinoidi, invitando il legislatore a esplorare altre strade, tra le quali la depenalizzazione, appunto, come strategia di lotta al narcotraffico. Le altre fonti, perlopiù internazionali, analizzano trend sociali ed economici (tasso di criminalità, incidenti stradali, benefici per le casse dello Stato), e sottolineano come questi siano svoltati positivamente in Colorado, successivamente all’apertura dei primi negozi di vendita al dettaglio.

Si chiude con le fonti scientifiche, che classificano la cannabis come meno pericolosa rispetto ad altre sostanze attualmente in commercio nel nostro paese.

Possiamo parlarne liberamente, senza pregiudizi? E possiamo sapere cosa ne pensa il governo?

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