Andrea Scanzi si chiede che senso abbia la 'guerra' tra grillini e civatiani.

Per me non ha mai avuto molto senso, anzi. E mi sono preso tonnellate di cacca un po' a vanvera, in questi due anni, non solo dai grillini.

Essendo umilmente civatiano (probabilmente anche l'unico) ne ho scritto proprio come fece Scanzi fin dagli albori del cinquestellismo: ho parlato di «rivendicazione della politica» proprio per definire quanto emergeva dalle iniziative di Grillo, che inizialmente erano poste proprio come domande al Pd. Che il Pd si guardò bene dall'accogliere, finendo con il pareggio del 2013. Peccato.

Come ricorderete, mi trovai a insistere per eleggere un Presidente della Repubblica diverso da Napolitano, sostenni Rodotà, e mille altre cose che avrebbero fatto prendere alla storia direzioni e linee e curve diverse. Non trovai ascolto e trovai invece derisione da parte di larghi settori del Pd.

Mi presi del «mafioso» in tv da un noto esponente dei 5s, fui preso diffusamente in giro prima di uscire dal gruppo e tutto sommato dileggiato anche dopo.

Posso dirvelo: non me ne sono mai curato granché, anche se ho sempre ascoltato le critiche, anche violente, e letto gli editoriali, anche di Scanzi, in cui ero attaccato anche sul piano personale. Psicologico: la questione delle palle e altre amenità.

Il problema per me è sempre stato politico. Esclusivamente tale.

Come scrive oggi Imposimato (candidato dai 5s alla Presidenza della Repubblica, per capirci) sul Fatto penso che la questione delle alleanze – almeno locali – i 5s, che arrivano sempre terzi, dovrebbero porsele. Avrebbero forse dovute porsele in Liguria, per dirne una, e sicuramente possono porsela senza troppi drammi anche a Venezia, con Felice Casson al ballottaggio.

Più in generale quello che accade in Spagna qualche suggerimento potrebbe anche offrirlo a tutti quanti. Ma temo che non succederà, perché ormai ci si è convinti che debba andare in un certo modo.

L'altro giorno a Casalecchio di Reno si discuteva della legalizzazione della cannabis. Prima che arrivassi un esponente grillino ha attaccato me, dicendo tra l'altro che avevo votato tutto quello che c'era da votare, quasi che nel frattempo non fosse accaduto niente (e peraltro io non avessi votato praticamente nessuna delle riforme dell'attuale governo). E si parlava di cannabis, dove da tempo ho posizioni limpide a favore della legalizzazione completa, modello Uruguay.

Sarebbe bello se la piantassimo. Nel senso della cannabis. Ma anche in riferimento all'insulto spesso menzognero che toglie spazio al confronto e al dibattito. Poi possiamo pensarla diversamente su molte cose, ma discutere in modo diverso potrebbe essere salutare. E su questo Scanzi ha perfettamente ragione.

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