Che candida personaggi che poi imbarazzano anche lui.

Che fa le cose che avrebbe tanto voluto fare Berlusconi e Brunetta e Sacconi.

Che non ha rispettato le promesse fatte alla sinistra interna sul Jobs Act.

Che ha approvato lo Sblocca Italia perché non gli piacciono le grandi opere e infatti le moltiplica.

Che insulta sempre la sinistra, difficile che si occupi della destra, se non per farla sua alleata.

Che fa riforme da uomo solo al comando con i voti di persone che nel loro programma rifiutavano la filosofia dell’uomo solo al comando. Che è forte se ci pensate.

Che umilia i sindacati ogni volta che può con parole di disprezzo e di scherno.

Che pensa che la sinistra debba solo obbedire a lui, che quando parla, ogni giorno di più, sembra sempre meno di sinistra.

Che dice che gli intellettuali sono come i vecchietti che stanno intorno ai cantieri.

Che dice che gli uomini di cultura sono professoroni.

Non lo so, ma ancora una volta, le parole sono importanti: i masochisti sono quelli che amano soffrire, farsi dileggiare in pubblico, fare accordi che poi vengono puntualmente smentiti, essere asfaltati, decimati, dilaniati, azzerati. Non contare nulla.

Non ci vuole Gramsci, basta lo Zingarelli.

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