Molti dicono che il Senato che uscirà dalla riforma è un «ibrido» (alcuni lo dicono mentre votano a favore della riforma e forse anche questo tipo di voto è un ibrido).

Secondo me, la definizione è molto, troppo gentile: è un’assurda via di mezzo, un pasticcio colossale, un modo surrettizio di introdurre il monocameralismo in un bicameralismo che rimane. Troppo e troppo poco insieme.

Se mai la riforma fosse confermata dal referendum, tutti chiederanno di abolirlo definitivamente, perché presto ci si accorgerà che non funzionerà e che non avrà alcun senso.

Il problema è che per abolire il Senato voterà anche il nuovo Senato, rendendo ancora più complicato il suo superamento.

Ma forse non accadrà nulla di tutto questo e la riforma non vedrà la luce, perché prima interverranno le elezioni e tutto si fermerà (nonostante tutto, come sapete, la riforma ha ancora un percorso molto lungo davanti a sé).

In ogni caso, le cose (e le riforme) si possono (e devono) fare molto meglio di così.

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