L'intervista di Tommaso Ciriaco al vostro affezionatissimo, oggi, su Repubblica. E quanto ai franchi tiratori, chi è senza peccato, scagli la prima pietra: prima di dare del franco tiratore a qualcuno, si guardi in casa propria, al governo e alla guida della stagione delle larghe intese. Altrimenti ci prendiamo in giro, fingendo di dimenticare da dove 'veniamo' (primavera 2013).

«Se Renzi propone per il Quirinale un nome alto, super partes e capace di parlare a tutti, allora problemi con il Pd non ce ne sono. Se invece tenta operazioni transgeniche, beh… non so come va a finire». A poche settimane dall’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, Pippo Civati si prepara alla sfida. E fissa alcuni paletti: «Prodi o Rodotà li voto subito. Ma se mi propongono Gianni Letta, allora è un altro discorso ».

Le piace il profilo ipotizzato dal premier?

«Le parole che ha usato Renzi sono le mie, assolutamente. Poi, per carità, va benissimo fare gli identikit, ma finché non ci sarà un nome non capiremo nulla. A mio avviso serve un candidato di centrosinistra. Un profilo in cui il Pd possa riconoscersi, che vada bene a Sel e ai centristi più progressisti, che faccia riflettere i grillini. Se invece propongono Gianni Letta, allora è un altro conto…».

D’altra parte lei ultimamente ha votato contro tutto ciò che non le andava bene. Ed è possibile immaginare che non farebbe diversamente anche in questo caso.

«Appunto».

Nel 2013 imperversarono i 101 franchi tiratori. Se il candidato del 2015 fosse frutto del patto del Nazareno, si rischierebbe una defezione di altrettanto grave?

«Io mi aspetto che la scelta tenga conto prima di tutto del Pd. Renzi deve riflettere, visto che per un anno non ha fatto altro che dividere il Pd in nome del patto del Nazareno o dell’accordo con Alfano. Quanto ai franchi tiratori, ho letto che sono già nella lista di Lotti: ma che significa? Se candida Prodi o Rodotà, è ovvio che li voto. E poi…».

Dica.

«Bisognerebbe anche fare uno studio approfondito sul concetto di franchi tiratori. Chi dice apertamente che non vota un candidato, può essere considerato alla pari di quei 101? Non credo proprio. In ogni caso suggerisco a Renzi di fare un lasogna voro intenso per cercare i 101 tra i suoi ministri e sottosegretari. Qualcuno lo trova sicuro… ».
Il premier ha parlato anche di legge elettorale. E annuncia che i parlamentari gireranno i collegi strada per strada, comune per comune.

«Visto quanto sono ampi, devono cominciare a girarli adesso così entro il 2018 avranno finito… ».

L’Italicum proprio non le piace, vero?

«Lo ripeto: è un Porcellum con le ali. I i due terzi del Parlamento saranno nominati dai partiti. L’Italicum è più vicino al Porcellum che al Mattarellum».

Renzi sostiene invece che metterà fine a ogni inciucio.

«Lo sconfigge con l’omeopatia, visto che ha scelto le larghe intese fino al 2018…».

Secondo Palazzo Chigi si voterà allo scadere naturale della legislatura. Ci crede?

«È il suo schema da thriller. La suspence è sempre altissima, tutto può sempre precipitare. Si fissano molte scadenze, quando scadono se ne fissano di nuove. Risponda invece a qualche domanda. Ad esempio, vuole costruire un’alternativa alla destra o intende dare vita a un partito della nazione? E ancora, ritiene chi offre suggerimenti solo un fastidio, facendolo passare per pazzo furioso? Invece di una letterina di fine anno, dovrebbe sciogliere questi nodi».

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