Lo so, tutti fanno finta di non ricordarselo: all’inizio di questa strana legislatura, però, Letta – indicato dal Presidente Napolitano – divenne premier con la promessa di fare due anni di riforme e di andare al voto nel 2015.

Ora, leggo che soltanto parlare di elezioni anticipate porterebbe all’instabilità. Non so cosa pensare.

In ogni caso, l’altro monito è contro le scissioni (associate al voto anticipato, appunto): ora, va tutto bene, ma se Alfano non si fosse scisso da Berlusconi, saremmo andati a votare nel 2014. Se un pezzo di Sel e Sc non si fosse scisso e non fosse confluito nel Pd, non avremmo parlato di allargamento a destra e a sinistra. E dagli applausi destinati oggi a Currò, solo per il fatto che si scinda, dobbiamo desumere che lo stesso tipo di scissione si auspichi anche nel M5s.

N.B.: siccome qualcuno sospetta che il duplice monito riguardi il vostro affezionatissimo (troppa grazia) ho già detto anche in cinese che a me la cosiddetta scissione non interessa per niente, che chiamarla così peraltro non ha senso, perché a me interessa il progetto politico che sosteniamo e che, se ci fossero elezioni, presenteremo agli italiani. Spero sia chiaro il concetto.

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