A proposito di quanto si è detto ieri, del nostro patto degli apostoli, si segnala che c'è già una prima occasione parlamentare densa di significati: la questione del conflitto d'interessi.

Arriverà in aula la prossima settimana, su richiesta non della maggioranza, ma delle minoranze di M5s e Sel (le opposizioni possono chiedere una 'quota' di questioni da porre all'attenzione del Parlamento e hanno chiesto che si discutessero le proposte di legge sul conflitto d'interessi, due delle quali presentate dal Pd).

Ora, il testo base è largamente lacunoso (chissà come mai) e corrisponde molto poco alle proposte presentate: diciamo che è una libera interpretazione del relatore Sisto di Forza Italia (qui il dettaglio delle nostre perplessità).

Ora, a parte il fatto che si parla sempre più insistentemente della possibilità che lo stesso Sisto sia indicato come candidato alla Corte costituzionale al posto dell'ineffabile Caramazza, gira voce che la maggioranza proporrà un ritorno in commissione, per poterne discutere dopo le riforme costituzionale ed elettorale. Siccome pensiamo che il conflitto d'interessi debba essere votato prima (come peraltro il gruppo del Pd aveva promesso di fare mentre si discuteva alla Camera della legge elettorale e degli emendamenti dedicati proprio al conflitto d'interessi), ci opporremo a ogni eventuale dilazione in questo senso.

P.S.: come ricordo spesso, si tratta di una norma liberale, contenuta nel nostro (fu) programma elettorale.

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