Ho letto questo pezzo inverosimile di Piero Sansonetti: dice che sarei favorevole alle carceri stipate, contrario a ogni forma di alleggerimento, quando è vero esattamente il contrario. Anzi. La polemica più forte alle primarie con l’attuale segretario del Pd fu proprio su questo punto, e io presi una posizione molto impopolare, chiedendo di ascoltare – per una volta, diciamo – l’appello del Presidente della Repubblica, mentre era l’attuale segretario del Pd a rifiutare il messaggio sulle carceri. Con molta demagogia e smentendosi una volta divenuto premier, come ognun sa.

Quindi, caro Sansonetti, io leggo Terracini, lei, se può, ogni tanto, legga Civati.

E se può, non faccia malizia: se dico di non fare una riforma contro i magistrati (e con uno che è dichiaratamente contro i magistrati e contro la legalità, come il partner del Nazareno) è in ragione della separazione dei poteri (in quell’intervista parlavo di rigore da ritrovare in questo senso), messa in discussione parecchio dalle riforme costituzionali ed elettorali dell’attuale governo, tra esecutivo e legislativo. Ci manca il giudiziario, in effetti.

P.S.: non so quanti politici liberali, come li definisce, sono favorevoli alla legalizzazione delle droghe leggere. Se li trova, me lo segnali, così magari approviamo la mia proposta di legge.
P.S./2: qui sotto il titolo dell’intervista a Repubblica del 15 ottobre 2013.

intervista sulle carceri

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti