Li metti a disposizione, non li congeli. Così avevo commentato l’anno scorso il risultato del M5s. Non c’è stato verso, anche per responsabilità di molti dei nostri (non solo i mitici 101) di fare qualcosa di diverso da quello che abbiamo visto.

Ed è stato un fuoco di fila lungo un anno: «siete tutti uguali», «vinciamo noi», «non ci alleiamo con nessuno», «puntiamo al 51%», «pugni sul tavolo», «salta il banco», «siete la mafia», eccetera.

Ora, il miglior commento lo ha fatto (gli capita spesso) Luca Bottura. Ed eccoci qui.

Però pensa a quella gente vagamente decorosa di prima, anche se diversa da te. Esiste. E non è mafiosa solo perché non siete d’accordo su parecchi punti. E non se ne fotte del futuro dei propri figli anche se non ritiene di affidarlo al professor Becchi, o Paragone, o quelli che attribuiscono al Bildeberg anche l’amatriciana scotta.

Pensa a quei piddini che ti avevano dato fiducia, a te e al movimento, ma poi hanno temuto che con le istituzioni – non tu, quei due – ti ci pulissi il culo… E sono corsi in cantina, hanno recuperato un po’ di sacchetti di sabbia, li hanno portati metaforicamente davanti al Quirinale.

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