Mi hanno raccontato che esponenti del Pd in tv si sono detti scandalizzati per l’ironia che i Simpson hanno destinato al Parlamento italiano. Nessuno si deve permettere di dire che il nostro è un sistema corrotto, in sostanza.

Faccio notare che, come già in un migliaio di occasioni, invece di offenderci dovremmo indagare i motivi per cui siamo così presi in giro. Forse può aiutare il fatto che il soggetto con cui ci siamo impegnati a cambiare la Costituzione sia indagato per compravendita di senatori. O anche il fatto che i nostri autorevoli alleati abbiano votato, tutti quelli che c’erano nella passata legislatura, per affermare che sì, Ruby era davvero la nipote di Mubarak. Oppure ancora potremmo riflettere sul fatto che l’attuale vicepresidente del Consiglio, di cui tutti tessono le lodi, sia stato protagonista di una serie di iniziative ad personam, compreso quel lodo che fu devastato dal voto referendario solo due anni fa.

Perché va bene avere la memoria corta, o non averne proprio, ma certe cose sono accadute per davvero. E capisco anche che le larghe intese ci invitano a una lunga serie di omissis, ma ho come l’impressione che le persone che poi ci dovrebbero votare a alcune cose continuano a essere legate, diciamo così.

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