Ieri sera Renzo Russo a Saracena, in provincia di Cosenza, ha presentato la nostra proposta politica al suo Congresso di circolo e ha ottenuto il 68% dei votanti. Mi hanno scritto subito, dalla Calabria, per dirmi che la Sambenedettese aveva battuto il Real Madrid. Anzi, i due Real Madrid, nel senso che gli altri, sulla carta, hanno uno squadrone invincibile.

Così sta succedendo a Vicenza, dove un gruppo di ventenni tiene testa, dentro ai circoli, dove per noi è più difficile, a tutto il gruppo parlamentare locale schierato con uno dei due Real Madrid vicentini. Così in Trentino, dove la mozione sorprende tutti.

Anche a me, ieri, è successa la stessa cosa, nel primo circolo di Verona, dov’erano fortissimi gli altri due, e dove è andata bene per noi: un’occasione per me emozionante, al di là del risultato, perché per la prima volta presentavo la mozione che porta il mio nome e a me ha colpito, questa cosa.

E poi ho visto la prima scheda, con su scritto «Civati per l’Italia», che rovescia i tanti comitati «per Civati» che si sono moltiplicati nelle ultime settimane. Carlo Monguzzi parla di «viceversa»: non questa o quella città per Civati, ovviamente, ma Civati per il Pd e per il Paese, se ci riusciremo. E non è nemmeno Civati, ma Civoti, come abbiamo detto, per raccontare di una sfida collettiva, che altrimenti non avrebbe senso, se non fosse una scelta condivisa.

Nel frattempo, ieri sera, Luca Pastorino si batteva per i nostri colori contro tutto il gruppo dirigente ligure (parecchio polemico, contro di noi, senza molti argomenti), arrivavano i primi risultati da Roma città e ci si scambiavano percentuali e previsioni e la Sambenedettese vinceva fuori casa, a Londra, dopo avere vinto a Parigi.

A me fare politica così, piace. E mi sembra l’unico modo possibile per continuare a sperare. Non per noi, ma per quelli a cui dovremmo rivolgerci con più coraggio, determinazione, rigore e passione.

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