E così, mentre il governo balla, il congresso del Pd ancora non parte.

Anzi, molti dicono che si voterà presto e che non ci saranno i tempi per il congresso e che lasciamo tutto così, che tanto poi vediamo. Come se fosse normale, questa situazione.

Per rompere la monotonia delle ultime settimane che precedono l'assemblea nazionale che stabilirà le regole (dopo soli quattro mesi), noi facciamo partire il congresso ombra (nel senso che il Pd ci pare l'ombra di se stesso).

Un lavoro che noi faremo comunque (per sconfiggere il qualunquismo di cui sopra, ci vuole il comunquismo) e lo faremo con un gioco di squadra utile in ogni caso.

Che si rivolge al Pd, ma non solo: si rivolge a tutti coloro che vogliono lanciare la sfida del cambiamento e hanno bisogno di un posto dove discuterne.

Al lavoro ci sono già tantissime persone, che stanno pensando e scrivendo, raccogliendo contributi, precisando le proposte: sono, per fare solo qualche nome, rigorosamente in ordine sparso, Rita Castellani, Filippo Taddei, Emanuele Ferragina, Francesco Sinopoli, Stefano Valentini, Andrea Ranieri, Samuele Agostini, Gianni Principe, Salvatore Tesoriero, Marco Boschini, Mirko Tutino, Gianluca Ruggieri, Filippo Gallo, Juan Carlos de Martin, Ilda Curti, Daniele Viotti.

Oggi chiederò anche a Marina Terragni di essere dei nostri, perché ne abbiamo tanto bisogno.

Con molti lavoriamo da anni, con altri la collaborazione è partita di slancio, da poche settimane. La qualità dell'elaborazione è ottima, radicale perché realistica, e realistica perché radicale. E ne sarete sorpresi.

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