Come in quel film di Woody Allen, c’è chi è di sinistra e chi è messo peggio: è di sinistra con i sensi di colpa.

La battuta mi è venuta in mente in auto, con Sandro, che per Woody Allen ha una passione sfrenata.

In questi giorni, all’indirizzo mio e di altri che si sono dichiarati contrari alla piega che sta prendendo la situazione (nel mio caso non da ora), è stato detto: che siamo sciacalli e merde (d’accordo), ma anche anime belle, fighetti, che non ci mettiamo la faccia e che non ci sporchiamo le mani.

E che non è giusto, perché a fare così poi vinciamo il Congresso, perché i nostri elettori sono d’accordo con noi.

Ora, io capisco tutto, ma forse è una curiosa forma di proiezione, quella che si materializza in questi attacchi della maggioranza del Pd nei confronti di alcuni dei suoi esponenti, e un senso di colpa (non mi spingo a dire “coda di paglia”, perché non voglio essere antipatico), perché a me sembra che tanti si dichiarino, proprio mentre protestano, d’accordo con noi. E con i nostri elettori, che mi pare anche una bella cosa, dopo tutto.

Ci accusano in sostanza di fare quello che anche loro vorrebbero, ma non possono, in ragione di un principio superiore che a volte faticano a comprendere.

Perché abbiamo rinviato la riforma della legge elettorale, perché non abbiamo ridimensionato il programma degli F-35, perché subiamo le scorribande sulla giustizia?

In campagna elettorale avevamo ‘giurato’ sul contrario di quello che stiamo facendo. E, certo, non è andata come speravamo, ma ciò non toglie che a votare il contrario di quello che si pensa è un bel problema.

Molti ci attaccano, ma attaccano le loro stesse convinzioni.

Solo che non si esprimono così nemmeno al gruppo, e non votano di conseguenza nemmeno nelle riunioni precedenti alle sedute dell’aula. Perché non sta bene, perché ci sono le correnti, le consuetudini e la maggioranza da salvare, a qualsiasi costo.

Poi ci sono quelli che dichiarano anche in aula cose terribili, e poi votano – come se fosse la cosa più naturale – il contrario. Ma questa è un’altra categoria, che fatico davvero a capire. E come me i tanti elettori che qui scrivono.

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