Indirizzata ai capogruppo del Pd, da parte del senatore Mineo, che ovviamente ha tutto il mio apprezzamento.

Cara Presidente, cara Capogruppo,

crescono le impazienze nei confronti del Governo (buon ultimo è arrivato l’avviso a Letta di Mario Monti) e si fa sempre più forte la pressione del PDL per invertire l’ordine delle priorità e discutere, prima di ogni altra Riforma, della Giustizia e dell’autonomia della Magistratura.

Mi sembra, perciò, saggio e urgente rispondere al recente invito del Presidente Grasso e, ancor prima, al solenne richiamo alle Camere del Presidente Napolitano, procedendo alla cancellazione del Porcellum, senza attendere che il Comitato per le Riforme Costituzionali abbia il tempo di proporre una diversa Forma del Governo e una conseguente e connessa legge elettorale.

Le preoccupazioni da tener presente, trattandosi di una legge provvisoria, o
di salvaguardia, nell’attesa di una riforma organica, mi sembrano due.

Ridare agli elettori il diritto di scegliere i rappresentanti. Abolire il premio alle
coalizioni che, in un sistema non più bipolare, può consentire a una forza del 25 per cento dei voti validi di ottenere la maggioranza assoluta alla Camera.

Chiederei dunque al Partito Democratico di portare in Commissione Affari Costituzionali due progetti di legge. Il primo che proponga, sic et simpliciter, l’abrogazione del Porcellum e il ritorno alla legge precedente, il Mattarellum, con collegi uninominali e premio di maggioranza meno pesante.

Il secondo che abolisca il premio di maggioranza e lasci il sistema proporzionale con la possibilità di esprimere una preferenza. Insomma, lo stato dell’arte l’abrogazione delle preferenze multiple del primo referendum elettorale.

Con tutta evidenza, né l’uno né l’altro progetto rispondono a una visione o a
una convenienza del Partito Democratico. L’uno e l’altro cercano di indicare un percorso comune per risolvere, in via transitoria, l’anomalia del porcellum, consentendo alla Commissione di discutere senza vincoli di schieramento.

Credo che cambiare subito la legge elettorale sia un dovere nei confronti
degli elettori e sia anche un modo per aprire la strada alle Riforme Costituzionali che si ritengano necessarie.

Cordiali saluti

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