Anche ieri sera, durante la riunione del gruppo, è stato detto che non possiamo ‘impiccarci’ alle promesse fatte in campagna elettorale, perché questo non è il governo che avremmo voluto. Che le larghe intese impongono una mediazione continua e che quello che dicemmo allora vale solo fino ad un certo punto. Lo hanno detto in molti, soprattutto chi di questo governo fa parte.

Ora, lo ripeto, sono preoccupato. Perché si fa fatica a capire quale sia l’autonomia del Parlamento rispetto al governo (a quanto si capisce, praticamente nessuna). E non si è ancora chiarito quali siano le regole d’ingaggio di questa strana maggioranza: che non è (o non dovrebbe essere) una maggioranza politica tradizionale, ma una maggioranza a sostegno di un governo che deve fare delle cose condivise. E, per quanto riguarda tutte le altre cose, non condivise, non è ancora stato detto come ci comportiamo.

Il problema, come potete capire, non riguarda solo la precedente campagna elettorale: no, riguarda la prossima. Ed è altrettanto grave, almeno per me, essere così condizionati. Rispetto agli impegni passati, in previsione di quelli futuri.

In questo senso, la vicenda degli F-35 – sulla quale il Pd non ha ancora trovato una posizione, essendosi conclusa la riunione di ieri con un nulla di fatto – è emblematica. Li dobbiamo comprare tutti, perché altrimenti cade il governo? Quindi, Berlusconi farebbe cadere il governo sugli F-35? Quindi non possiamo tenere fede agli impegni che ci siamo presi in campagna elettorale? Quindi, li terremo anche per il futuro?

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