Sì, sto rispondendo a tutte e a tutti gli affezionatissimi che mi hanno mandato un messaggio per l’ormai mitica ricognizione.

Anche le persone che lavorano con me dicono che è «una follia», «non ce la farai mai», «ci sono strumenti automatici per fare certe cose». Ma hanno torto.

Il motivo è del tutto personale, certamente, ma è politicissimo, almeno per me.

Insomma, con l’occasione, vorrei scusarmi con tutti coloro a cui non ho ancora risposto, ma lo farò. A costo di completare il lavoro dopo la fine della legislatura (che oltretutto potrebbe interrompersi bruscamente, mannaggia).

Nel frattempo, però, leggo cose preziose. Come quella che mi scrive Pietro da Milano, che fa parte di un’associazione politica in cui militano elettori di partiti diversi:

La cosa curiosa è che, anche se ci sono anche elettori tipici di SeL e 5 Stelle, piuttosto che del PD, da quando si è verificato il “grande tradimento” anche loro mi sembrano dare per scontato che senza un PD migliore non si combina nulla di buono, ed interessarsi quindi di più alle dinamiche interne.

Direi che è il ‘cuore’ del ragionamento e del discorso. Annotatevi queste righe, perché c’è dentro tutto, come dicono a Milano.

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