E poi c’è la claque, quella cattiva e quella buona, quella che attacca a testa bassa, la cui esponente è la Finocchiaro che vuole fuorilegge il M5S, accampata in Parlamento da 8 legislature, e quella buona, alla Pippo Civati, che non ha fatto i nomi dei 101 che hanno affossato Prodi, che vive in un partito che succhia da anni centinaia di milioni di finanziamenti pubblici, ma però è tanto buonino. Lo vorresti adottare o, in alternativa, lanciargli un bastone da riporto. Maestrini che vedono la pagliuzza negli occhi del M5S, pagliuzza che spesso non c’è neppure, e non hanno coscienza della trave su cui sono appoggiati.

Oggi Beppe Grillo se la prende con tutti, a cominciare da Rodotà. Al vostro affezionatissimo dedica parole spiritose e non c’è alcun motivo per fare polemica con lui.

A proposito di “riporto”, però, vorrei dirgli che l’unica cosa che voglio fare è riportare le persone ad appassionarsi della politica e, se posso, aprire con i parlamentari del M5S un rapporto meno superficiale di quello che abbiamo avuto finora. Senza adottare nessuno, ma rispettando l’intelligenza e l’autonomia di tutti quanti, come dovrebbe fare anche Grillo. A cui resta soltanto di attaccare se stesso, perché dopo avere attaccato Gabanelli e Rodotà, i suoi eletti e i suoi elettori, poco ci manca.

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