Tutti qui all’assemblea nazionale chiedono rispetto per il lavoro del governo. Ci mancherebbe.

Vorrei però che si portasse rispetto anche per chi non è d’accordo. Soprattutto se giovane e donna, come la ragazza che è intervenuta – benissimo – a nome di OccupyPd.

Non la conosco, e non ho avuto modo di ringraziarla. Però faccio notare agli snob, quelli antichi e quelli nuovi, i quarantenni che banalizzano gli interventi e i documenti dei ventenni, che il testo che hanno distribuito è ottimo, scritto bene e condivisibilissimo. E non è strano che l’abbia scritto chi ha meno di trent’anni. Anzi.

Rispetto per tutte e tutti, quindi. E, se possibile, non prendiamoci in giro: i toni da partitissimo, oggi, in tutto simili al governissimo, non possono farci dimenticare quello che è successo negli ultimi giorni. Per cambiare fase ci vuole un Congresso. Aperto, libero, senza gli amici degli amici, e i candidati che si candidano a nome di questo o di quello.

Lo dico per rispetto, dell’intelligenza dei nostri elettori.

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