Care e cari,

la scorsa settimana ho promosso un grande appello per definire le proposte che sottoporremo alle altre forze politiche in occasione della formazione del nuovo governo.

Ciò che chiedo a tutti noi è di impegnarci a presentare, in queste ore, una serie di proposte di legge e di provvedimenti immediati che possano rispondere pienamente alla logica che abbiamo scelto di seguire, in cui le ‘cose’ precedono le formule e i cognomi, gli equilibri e gli assetti.

Il Pd lo ha già fatto sulla corruzione (proprio con Pietro Grasso, prima che diventasse presidente del Senato), ha molte proposte ereditate dalla precedente legislatura, ha competenze in ogni campo.

Se, dopo la definizione degli altri incarichi parlamentari, il Pd procederà in questo modo, sarà più stringente la proposta di governo che offriremo ai due rami del Parlamento e agli elettori. Sarà più semplice parlarne e comunicarle, sarà più solida la proposta di cambiamento, sarà più credibile il nostro approccio.

Sarebbe un ‘rovesciamento’ molto opportuno della prassi politica tradizionale anche per chiedere la disponibilità ad altri non sulla base di punti più o meno generici, ma di impegni molto concreti.

Si potrebbe partire dalle questioni che sono state più largamente dibattute e magari proprio dal finanziamento pubblico ai partiti, che è diventata la “madre di tutte le battaglie” (in questo senso la proposta Tocci è largamente condivisibile).

Il resto, come ci auguriamo tutti, seguirà.

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