Mi scrive Domenico da Napoli, rispondendo alla ricognizione di qualche giorno fa (che è sempre aperta, per altro):

Ciao Giuseppe,

mi chiamo Domenico, ho 22 anni, sono uno studente di economia all’ultimo anno, vivo in una delle zone più difficili e problematiche di questo pianeta (l’VIII municipalità di Napoli) che comprende per intero i quartieri Chiaiano, Marianella, Piscinola e Scampia, quest’ultimo il più problematico in assoluto in quanto vittima del totale abbandono delle istituzioni e della politica quella seria, quella con la P.

Apprendo con estremo entusiasmo che vuoi candidarti al congresso del partito […] ma io vivo in una zona dove la politica non esiste, non esistono politici (ma solo capetti bastone, che a seconda del momento, spostano i loro voti tipo “tergicristalli”), non esistono sedi di partito dove poter discutere e fare un pochino di aggregazione giovanile, per poter stanare almeno un po’ il fenomeno della micro-mini criminalità.

Sto scrivendo a te […] e mi permetto di suggerirti di aggiungere a questo tuo ipotetico decalogo un altro punto, quello di poter ridare almeno l’illusione della speranza ai ragazzi di questi territori, lasciati soli da tutto e tutti, senza la minima possibilità di intravvedere un futuro. Ci sentiamo abbandonati, caro Giuseppe, qui da anni si combatte una guerra quotidiana e fraticida che continua ad infangare il buon nome di tutte le persone “perbene” che ci sono in queste zone e credimi sono tante, beh proprio per questo ti chiedo ed è tra le cose che mi stanno più a cuore, di riportare in maniera viva e sana il partito in queste zone, cercando di riavvicinare i tanti disaffezionati per poter fare sentire a tutti che la sinistra quella che da sempre si occupa dei più deboli c’è e non lascia nessuno fuori al freddo. Perdona il mio piccolo sproloquio, ma si tratta della mia terra e alla mia terra nonostante tutto ci tengo ancora tanto.

  •  
  •  
  •  
  •  

Commenti

commenti