Secondo me, il governo deve mettere la fiducia più importante della storia della Repubblica sull’anti-corruzione.

So che qualcuno lo ha già detto, ma è il caso di ripeterlo un milione di volte.

Perché la fiducia in questo caso è quella dei cittadini. E di un Paese che deve ripartire proprio da qui, dalla legalità, che è un fatto non solo morale, ma tutto politico e parecchio economico, anche.

Come scrivono oggi Roberto Della Seta e Francesco Ferrante:

«L’encomiabile lavoro di Libera, Legambiente e Avviso Pubblico che si è tradotto nel dossier “Corruzione, le cifre della tassa occulta che impoverisce ed inquina il paese” ci restituisce la realtà sconvolgente del nostro Paese, piagato da una corruzione trasversale geograficamente e pervasiva ad ogni livello.

Di fronte a tutto ciò indignano ancora di più le resistenze del Pdl al disegno di legge attualmente in discussione al Senato, un vero e proprio decreto sviluppo che l’Italia non può aspettare oltre.

La corruzione non solo impantana economicamente l’Italia, ma amplifica le disuguaglianze, mette a repentaglio le politiche sociali, avvelena l’ambiente e uccide.

La corruzione non è certo un male solo italiano, ma il nostro Paese è purtroppo uno dei più esposti e vulnerabili, perché una classe politica troppo spesso compiacente ha contribuito a creare un terreno fertile.

Mai come adesso occorre dare una risposta, approvando un disegno di legge netto e rigoroso nel contrasto alla corruzione, perché questo sì ce lo chiede l’Europa, ma soprattutto lo pretendono a ragione i cittadini italiani».

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