Ma poi ho letto Alessandro, e non ho bisogno di aggiungere altro.

Il problema dell’Italia non sono certo i matrimoni degli omosessuali. Un sacco di gente non arriva a fine mese, e abbiamo appena pagato l’Imu, e ci sono le cartelle di Equitalia, c’è lo spread, e le piccole imprese chiudono una via l’altra perché le banche non gli danno credito, insomma chissenefrega delle nozze gay.

È un refrain ricorrente, vero? Anche a sinistra, sì.

È difficile far capire che i diritti civili non sono mai in alternativa ai diritti sociali: ma che, al contrario, gli uni si portano appresso gli altri, sempre. È difficile far capire che dev’essere affermato con forza ogni tipo di diritto eticamente dovuto, mentre è solo un’illusione quella di barattarne alcuni con altri.

Solo un Paese in cui i diritti civili non sono diversi a seconda degli orientamenti sessuali (così come non sono diversi per il colore della pelle) sarà un Paese fatto di cittadini e non di sudditi.

Quindi un Paese in cui le persone sapranno riprendersi in mano il loro futuro, tutto: compreso quello sempre più scippato dalle dinamiche finanziarie globali.

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