Il giudice ha condannato Pdl e Lega per i manifesti contro Pisapia in cui si parlava di zingaropoli.

Una buona notizia.

Lega e Pdl sono stati condannati – primo caso del genere in Italia – per discriminazione, in relazione ai manifesti e ai discorsi nei quali, durante la campagna elettorale del maggio 2011, avevano usato il termine «Zingaropoli». «Emerge con chiarezza la valenza gravemente offensiva e umiliante di tale espressione, che ha l’effetto non solo di violare la dignità dei gruppi etnici sinti e rom, ma altresì di favorire un clima intimidatorio e ostile nei loro confronti»: così scrive il giudice del Tribunale di Milano Orietta Miccichè nella sentenza, depositata lo scorso 24 maggio. A intentare la causa civile nei confronti dei due partiti politici era stata l’associazione Naga, associazione volontaria di assistenza socio sanitaria e per i diritti di cittadini stranieri, rom e sinti. Il giudice ha stabilito un risarcimento di 3.007 euro, a carico di Lega Nord e Pdl; mentre la rimozione dei manifesti, una delle richieste avanzate dal Naga nel ricorso, ovviamente non è più applicabile perché i cartelloni sono spariti da tempo. I due partiti dovranno rimborsare le spese di giudizio e la sentenza dovrà essere pubblicata entro 30 giorni sul Corriere della Sera.

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