Francesco Nicodemo ne parla come di un’epidemia. Non credo, ovviamente, che si tratti di questo, ma il fronte del ricambio (più o meno interessato, e lo valuteremo presto) si allarga a dismisura.

Stefano Fassina, oggi, su l’Unità, addirittura ‘esagera’. Vuole i meet up di Howard Dean (che in italiano, per la verità, sono stati ‘tradotti’ da Beppe Grillo, come ognun sa).

«Io penso ai “meet up”, se li ricorda? Li inventò Howard Dean nel 2004 per utilizzare le possibilità connettive della rete e organizzare sedi discussione reale su tutto il territorio partecipate da milioni di persone lontane dalla politica».

Michele Emiliano, sempre dalle colonne de l’Unità, rincara la dose:

Andreste in cerca dei voti di Grillo?

«Al contrario, io al Movimento 5 Stelle farei un discorso chiaro: “Vi va di sedervi al tavolo con noi, per fare un patto d’onore su un programma per cambiare l’Italia?”. Bisogna includere, mostrarci disponibili a discutere insieme il programma. Io nel gruppo vorrei anche il nuovo sindaco di Parma. Se poi loro non ci stanno pazienza. Ma se continuiamo a demonizzarli facciamo triplicare i loro voti. Grillo dal palco alza un po’ i toni, ma chi di noi non lo fa? Poi quando ci parli al telefono è uno ragionevole…».

Vuol mettere allo stesso tavolo Grillo e Enrico Letta?

«Io sono sempre per cercare un minino comune denominatore. Nei Comuni si governa così…».

Ecco, al di là del fatto che così pare eccessivo anche a un ‘eretico’ come me, fa piacere che il Pd si stia rendendo conto di alcune cose che si vanno dicendo da anni. Anche senza parlare al telefono con Grillo, eh.

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