Mi riferisco al libro di Marco Aime, Verdi tribù del Nord. La Lega vista da un antropologo, che Laterza ha appena dato alle stampe.

A pagina 91 (e 92) si legge così, in riferimento a 1984 di George Orwell e a quel Winston Smith che – solo – conservava la memoria di quello che era accaduto al suo Paese negli anni immediatamente precedenti a quella fatidica data:

Oggi non c’è neppure uno Winston Smith padano che sembri provare disagio nei confronti di un partito che all’epoca di Tangentopoli cavalcava il giustizialismo e inneggiava alla magistratura milanese per poi allearsi più volte con Berlusconi, unirsi alle sue critiche più feroci ai magistrati (salvo poi smarcarsi quando conviene). L’assoluta mancanza di scrupoli da parte dei parlamentari leghisti nell’avallare le numerose leggi ad personam berlusconiane non sembra collidere con i vecchi atteggiamenti. Tutto dimenticato: è così ed è sempre stato così.

La Lega sosteneva il filonazista leader carinziano Jörg Haider, ma si proclamava antifascista («la porcilaia fascista» tuonava Bossi), per poi convivere nella stessa alleanza di cui fanno parte la destra di Storace e un buon numero di ex (ex?) fascisti.

I leader leghisti affermano di stare dalla parte degli operai, ma hanno approvato ogni legge del governo Berlusconi finalizzata a tutelare gli imprenditori più che i lavoratori e non hanno mai appoggiato nessuna manifestazione sindacale.

L’elenco potrebbe continuare all’infinito: la Lega del piccolo commercio e però dei centri commerciali; la Lega delle ampolle e però della privatizzazione dell’acqua; la Lega della legalità e delle quote latte; la Lega del «sacro suolo» e della cementificazione ogni volta che si può (come dimostra il sindaco leghista della mia città); la Lega contro il familismo dei «terroni» e la Lega dei familiari (non solo «terroni», come qualcuno ha voluto banalizzare, all’interno della Lega stessa); la Lega del federalismo e dei tagli ai Comuni; la Lega dell’Imu che ora fa le follie per contrastare l’Imu; la Lega che fa scegliere ai territori e promuove il Porcellum, che è una «porcata» (cit.) proprio perché cancella la rappresentanza dei territori; la Lega della moralizzazione del sistema politico e la Lega dei doppi incarichi.

La domanda del 2012 è proprio questa: esiste uno Winston Smith padano?

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