Giovanni Diamanti aggiunge la sua riflessione al dibattito che si è aperto qualche giorno fa su questo blog, circa il nesso tra politica e cosiddetta anti politica, populismo e partitocrazia.

Cosa avrebbe fatto Blair se Grillo fosse esistito in Uk?
Avrebbe commissionato un sondaggio CATI investendo tanti soldi per fare un focus sui grillini. Da dove vengono, come si possono recuperare, c’è qualche leader giovane in cui hanno fiducia, ci sono temi ancora sottotraccia che potrebbero appassionarli? Dopo questo CATI avrebbe fatto almeno una decina di focus group, per capire chi sono, cosa chiedono, da dove vengono, come possono tornare. Dopo queste ricerche, avrebbe fatto un team di consulenti, tre quattro “strategists”, per elaborare una strategia per recuperarli, e un pubblicitario, per provare a capire che materiali creare ad hoc per loro. Avrebbe anche ingaggiato un consulente in geomarketing, per capire dove sono nel territorio i grillini. Ma basta anche un politologo o uno statistico che sappia fare i flussi col modello di Goodman.
Lo farà anche il Blair italiano?

Giovanni ha ragione: prima di esprimere giudizi avventati, sarebbe il caso di documentarsi. E di entrare in relazione con gli elettori del M5S e ancor prima con i motivi che li portano a esprimere il proprio voto.

Era la strategia che avevo proposto al Pd, non solo in direzione nazionale, ma anche sul ‘campo’, partendo da questo documentario che vale la pena, oggi, di rivedere:

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