La Guardia di Finanza pare che oggi sia a Perugia (da Cortina a Cortona, praticamente).

E così cade, di nuovo e fragorosamente, il primo argomento contro i controlli fiscali: li fanno solo a Cortina e nel Nord.

In secondo luogo, siccome anche a Perugia gli scontrini battuti sono molti meno di quelli che dovrebbero essere, anche il secondo argomento – quello dell’inutile accanimento – sembra essere destituito di ogni fondamento.

Il terzo argomento, poi, fa sorridere: sono episodi mediatici, che servono soltanto a seminare il panico. Ovvero, a far battere gli scontrini anche a chi non lo fa mai o quasi: come capita a quel bar vicino alla Regione, che lo scontrino glielo dovevi sempre chiedere (consegnando l’apposito riscontrino), e invece ora è tutto un cambiare rotolini di carta. E consegnare ricevute. Con il sorriso un po’ forzato.

Da ultimo, c’è il quarto argomento: ci sono gli studi di settore, non serve controllare gli scontrini. Peccato che a Milano siano emerse modalità truffaldine anche rispetto agli studi di settore. E 116 ‘clandestini’ nelle cucine.

La verità è che i controlli dispiacciono, ma per evitarli c’è solo un metodo. Infallibile. Iniziare a pagare le tasse. Da Cortina a Cortona, da Tortona a Taranto.

E così la #scontrinoweek può ricominciare. In tutto il Paese.

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