Poi non lo dico più, ma vi prego di ascoltarmi, prima che sia troppo tardi. E senza confondere, se si può, la segnalazione con la condivisione delle cose che si segnalano.

A Palermo, è finita la benzina, per via dello sciopero dei Tir e dei forconi. Pare ci sia dietro Forza Nuova, ai forconi e ai Tir, ma forse il problema è anche che dietro a Lombardo ci stanno anche quelli che non ci dovrebbero stare.

Un sondaggio dice che Grillo ha superato in un colpo solo Casini, Di Pietro e Vendola.

In Lombardia, il pastore delle pecore nere (come Ivan Berni definisce oggi Formigoni su Repubblica) si trova di fronte alla misera fine del famoso modello lombardo. E continua a banalizzare, e a offendersi e a rispondere male, come se fosse un fatto personale (così, per altro, lo definisce lui per primo, ma a proposito degli altri).

E però tutto quello che si muove, fuori dal Palazzo e senza fare distinzioni, è definito anti-politica e ascritto al genere politico-letterario del populismo (leggete Marco D’Eramo, a parte il titolo).

Ecco, penso che si debba fare qualcosa, e farlo ora, prima di iniziare la campagna elettorale, perché in campagna elettorale, alla riforma della politica, non crede più nessuno. E, devo dire che, in un Paese che ha consumato tutte le promesse, non mi sorprende. Anzi.

Se abbiamo davvero paura, come si suol dire, che vengano a prenderci con i forconi (per di più su un Tir) è il caso di fare qualcosa di memorabile, per quanto riguarda i costi della politica, i rimborsi elettorali, la selezione dei parlamentari, la lotta alla corruzione, la trasparenza degli atti e delle azioni del sistema politico.

Ecco. Nel caso nulla sarà fatto, poi, almeno, non lamentiamoci dei risultati.

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