Prosegue la diretta di Openlombardia, e gli elementi diventano ogni ora più numerosi.

Rifiuti, cave, bonifiche, amianto, autostrade e, sullo sfondo, le indagini dell’antimafia: ci sono  proprio tutti gli ingredienti, nell’indagine che oggi muove da Brescia.

In particolare, si parla di rifiuti pericolosi utilizzati come sottofondi stradali. Non solo inerti, per capirci, ma anche schifezze vere e proprie, come il cromo esavalente.

Ricordiamo, tra l’altro, che avevamo denunciato il mancato intervento di Arpa nei siti poi diventati oggetto delle indagini della magistratura (tra Milano e Pioltello) e avevamo recentemente contestato che ai funzionari dell’Arpa, dal febbraio di quest’anno, fosse stata tolta la qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria.

La stessa cava di Cappella Cantone è stata per anni oggetto di un duro confronto in Commissione e in Consiglio, con una richiesta di sospensione delle attività che il Pd ha presentato nuovamente in aula solo qualche settimana fa.

Il Pdl minimizza: il capogruppo, vicinissimo a Formigoni, si chiede perché il Pd non pretenda da Penati ciò che chiede a Formigoni? Si fa gentilmente notare che Penati ha lasciato gli incarichi che ricopriva: facciamo lo stesso?

Qualcun altro sceglie il basso profilo e fa notare che il protagonista di questa brutta vicenda non faceva parte della giunta Formigoni, dimenticandosi di aggiungere che ne è stato membro per anni e che attualmente riveste l’incarico di vicepresidente del Consiglio.

L’abitudine alla banalizzazione non è nuova: è la tattica di Ognissanti. Santa Rita, San Raffaele, Sant’Anna, San Prospero, San Firmino pregano tutti per Formigoni. In ogni occasione, la giunta regionale ha fatto finta di nulla. In un caso, a essere interessati dalle vicende giudiziarie, erano la moglie del potentissimo Abelli (per anni vice di Formigoni) e un imprenditore ciellino, in un altro un assessore allo sport di grande consenso popolare (Piergianni Prosperini), in un altro ancora erano in gioco i gioielli della Sanità lombarda (gioielli parecchio costosi). In altri ancora, lo smaltimento dei rifiuti, tra Desio e Como, con le infiltrazioni sempre più diffuse della criminalità organizzata, sorpresa a movimentare terra (qualcuno dice addirittura in esclusiva) per i cantieri delle principali opere pubbliche della Regione. Anche di fronte alla questione P3, ricordiamo en passant, niente da dichiarare.

Legambiente attacca e si augura l’intervento del governo Monti, chiedendo di indagare sulla BreBeMi, una delle principali infrastrutture della Regione. Un altro gioiellino, direbbe qualcuno.

Il mondo imprenditoriale non è estraneo alle vicende di cui discutiamo, ovviamente: agli arresti anche l’imprenditore delle cave Locatelli, di cui molto si parlò in occasione dell’incredibile piano cave di Bergamo, ancora oggi oggetto di controversie infinite.

Curiosità: il luogo dello scambio delle tangenti e dei favori sarebbe il ristorante Berti, a due passi dalla nuova sede della Regione. Le polpette sono ottime (ricordo) ma la home è un po’ inquietante, alla luce delle notizie di oggi.

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