Sul web impazza il voto di astensione del Pd sulle auto blu regionali. Una precisazione è d'obbligo.

Come è stato diffusamente in aula, il Pd si è astenuto solo perché la discussione sulle auto blu sta avvenendo nella commissione sui costi della politica, che è stata recentemente istituita proprio per eliminare le sacche di privilegio in Lombardia. E in quella sede abbiamo portato e porteremo ragioni analoghe a quelle presentate nella mozione. E su questo, siamo d'accordo con Idv e con Sel, che insieme a noi, in Lombardia, sono all'opposizione.

Personalmente, avrei anche votato a favore della mozione (e buonanotte) ma il gruppo del Pd ha voluto mantenere un profilo istituzionale corretto. L'astensione significa che siamo a favore del contenuto ma contrari nel metodo con cui è stato portato all'attenzione dell'aula.

A chi fa il parallelismo sul voto delle province alla Camera, segnalo che la mozione dell'Idv non sarebbe comunque mai passata. Ed è una bella differenza, perché il voto del Pd, allora, fu decisivo. Questa volta, l'astensione era collegata al lavoro che stiamo facendo in un'altra sede.

Cerchiamo di non fare di ogni erba un fascio.

P.S.: per quanto mi riguarda, non ho mai usato un'auto blu regionale (o nazionale) in vita mia. E non ho mai fatto pressione per ottenere patrocini o prebende per nessuno. Vorrei fosse chiaro, almeno questo.

P.S./2: questa la nota del gruppo del Pd:

Il Partito Democratico è stato il primo, in Consiglio regionale, a presentare un progetto di legge per ridurre le indennità ai consiglieri regionali, per riformare i trattamenti di fine mandato e per cancellare i vitalizi. Ne è seguito un dibattito, sono state depositate due proposte di Lega e Pdl e quindi si è arrivati in questi giorni, con tempi certo più lenti di quanto noi avevamo auspicato e richiesto, ad un comitato che sta lavorando per arrivare a fine anno, contestualmente alla discussione del bilancio 2012, ad una proposta complessiva. Abbiamo proposto in Aula, proprio ieri, che fosse il comitato a discutere anche di questa materia, ma l’Italia dei Valori, di cui ancora si attende il progetto di legge sulla riduzione dei costi della politica, ha preferito un solismo sterile ma molto popolare e mediatico all’ottenimento di un risultato concreto.
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