La piazza di Milano, la domanda di politica, le risposte che proveremo a dare a Bologna. Milano chiama, insomma, e Bologna risponde.

L'intervento di Gustavo Zagrebelsky.

Unità attorno a qualche grande idea di politica, non programmi elettorali di 80 pagine, dove c’è tutto e si sa che nulla di quello che è scritto servirà; capacità di individuare quali sono i punti fondamentali della crisi del nostro Paese. Pochi, ma su questi insistere, insistere, insistere. Insistere affinché si crei un movimento che corrisponda tra le esigenze che si sono rappresentate qui in questa piazza e la loro rappresentanza politica. Si rendano conto che ciò di cui abbiamo bisogno è la loro presenza e si rendano anche conto che se questo vuoto non viene colmato rapidamente, è in discussione la democrazia, perché sempre di più e sempre più numerosi saranno quei cittadini che non sono quelli come voi, disposti a stare quasi 5 ore in piedi a sentire parlare di politica, sempre di più i cittadini diranno “Non ci interessa più”, e si realizzerà ciò di cui parlava Smuraglia, cioè ciascuno si chiuderà sui suoi piccoli interessi e delegherà le grandi decisioni a qualcun altro.

Ripeto: la questione non è di tipo personale; la questione è di sistema di potere. Quello che credo di intravedere è che la persona, attorno alla quale un certo sistema di potere si è coagulato in questi anni, sta per essere abbandonata dai suoi. Ma qual è l’avvenire che ci ripromettiamo e che desideriamo? Vogliamo forse pensare che per i prossimi 20 anni saremo governati dalle seconde file?

Quasi quasi, direi, è meglio essere governati dalle prime file, almeno ci fa divertire qualche volta. Il problema non è eliminare una persona, non è cambiare pagina sulle persone, è cambiare pagina sulla politica.

Da questa piazza nasce una grande domanda di politica: abbiamo avuto alcuni momenti di pre-liberazione di questa nostra richiesta, le elezioni amministrative, i referendum, la raccolta di firme per il referendum elettorale. Speranza dunque.

Guardate che non c’è niente di peggio delle speranze deluse e questo lo dico a coloro dei partiti politici che si degneranno di ascoltare qualcosa che viene da questa piazza.

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