Mi scrive Alberto Tosa, sindaco di un piccolo Comune della Lombardia:

Il Comune da me amministrato da sette anni, Saviore dell'Adamello, con 1007 abitanti, il Comune attiguo di Cevo con 945 abitanti, quello confinante di Berzo Demo con 1300 abitanti che a sua volta confina con Cedegolo con poco più di 1100 abitanti, dal 1998 si sono uniti come Unione dei Comuni della Valsaviore.

Esempio concreto di risparmio, un dipendente comunale del mio Comune ha dato le dimissioni per ragioni personali e gestiva l'anagrafe e l'elettorale in un comune di mille persone, il Comune attiguo ha 945 abitanti e c'è un dipendente che gestisce l'anagrafe e l'elettorale, nel Comune dopo c'è un dipendente che a sua volta gestisce in un Comune di 1300 abitanti l'anagrafe e l'elettorale, che confina con il quarto comune di 1100 abitanti che ha un dipendente che fa le stesse mansioni, io ho dovuto assumere un dipendente che gestisce l'anagrafe e l'elettorale, quando con l'accorpamento dei quattro comuni in un comune unico un solo dipendente poteva gestire il tutto.

Il segretario comunale lavora per due ore settimanali nel mio Comune, il più delle volte le delibere e le determine sono un copia-incolla sostituendo di volta in volta i nomi dei quattro Comuni dell'Unione, Saviore d'Adamello, Cevo, Berzo Demo, Cedegolo. Nel momento delle elezioni si devono cercare i candidati consiglieri tra le famiglie numerose, o insistendo per venire in lista, per poi vedere lo stesso consigliere solo al Consiglio comunale 3 o 4 volte l'anno.

Si segnala l'impossibilità di gestire il sociale, la scuola (tutti plessi con pluriclassi), i servizi essenziali sempre più demandati ai Comuni sempre con meno risorse. Ma il motivo, secondo il mio modesto parere, più importante è alzare la qualità della discussione non solo in Consiglio comunale ma nelle comunità stesse con un confronto politico-amministrativo che è innegabilmente superiore se ci si confronta su una realtà di almeno 5mila abitanti.

Tutto questo deve essere il legislatore a deciderlo perché se fosse fatto un referendum tra la popolazione prevarrebbe i campanilismo e il mantenimento dell'attuale situazione, che con le poche e sempre minori risorse trasferite da Stato e Regione è impossibile portare avanti.

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