Cesare Buquicchio per l'Unità, oggi, a proposito del Manifesto del partito dei giovani.

«Destati, oh legno inanimato! Perché la vita io t'ho donato! Dimostrati bravo, coraggioso, disinteressato e un giorno sarai un bambino vero!». Vero. Vero come un bambino. Vero come un uomo. Vero come una vita degna di essere vissuta. Ci vuole l'intervento di una fata (turchina) per indicare al piccolo Pinocchio la strada per diventare finalmente adulto.

Ci vuole tutto il coraggio, la rabbia anarchica e la testa dura del burattino di Collodi per ritrovare se stesso oltre il Paese dei Balocchi, oltre le blandizie del Gatto e la Volpe, oltre i tentennamenti di babbo Geppetto, oltre i suoi stessi errori e la sua sventatezza di somaro. 

Essere giovani in Italia oggi è un po' come essere ancora fasciati in quel legno di scarto, impediti in ogni movimento che conduca ad una vita vera. Incapaci di indirizzare il destino dei propri passi. Dispersi come bambocci tra paesi di balocchi o incatenati come schiavi nei call-center Mangiafuoco.

La suggestione di Pinocchio quale eroe nazionale, alle prese con un decisivo confronto tra le narrazioni, è a cura di Gianluca Briguglia, ripreso e commentato in una delle pagine principali del Manifesto.

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