berniniLo trovate in libreria. Dedicato ai giovani italiani (e alle giovani italiane, soprattutto), si ispira alla celebre pagina virgiliana, in cui è descritta la fuga dalla città in fiamme di Enea, Anchise e del piccolo Ascanio.

Allora era il giovane Enea a reggere sulle spalle il vecchio Anchise, verso una terra in cui realizzare (di nuovo) se stessi e dare continuità alla stirpe (un problema anche demografico, come sempre).

Oggi, le cose sono un po' cambiate. I profughi non sono i benvenuti, dei cervelli in fuga si parla in modo molto provinciale e poco realistico, e capita di vedere giovani Enea appoggiarsi alle spalle dei loro genitori, a cui spesso sono costretti anche ad affidare l'educazione del Piccolo.

Oppure, per rimanere all'immagine dell'Eneide, si vedono giovani lavoratori molto precari gravati dal peso di un debito pubblico record e dalla cattiva politica degli ultimi anni.

C'è un motivo di speranza, però. Verso la fine dell'episodio da cui muove il lungo viaggio verso i lidi italici, quando tutto sembra irreversibilmente perduto, Anchise ed Enea finalmente si parlano. Quest'ultimo spiega all'anziano padre che, se uno è il pericolo, una è anche la salvezza.

Un insegnamento che vorremmo trasferire alla classe politica attuale e, senza dubbio alcuno, a quella futura. Perché prima o poi ci sarà da governare sul serio, ripartendo dalle cose di sempre. Perché Enea porta con sé Lari e Penati, alla ricerca di una casa dove trovare dimora e una terra dove vivere. Pensate un po': era l'Italia.

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