Luca Sofri, Un grande paese, Bur, p. 156 (qui il sito):

Nella politica italiana, solo un ricambio energico e fruttuoso può cambiare le cose, ed è difficilissimo da ottenere. Quando sembra possibile se non altro per ragioni di mortalità della razza umana, si rivela in realtà un ricambio illusorio: più giovani mediocrità sostituiscono le vecchie, definite dai processi psicologici e culturali che abbiamo analizzato fino a ora. La politica non è una strada per menti brillanti e ambiziose, creative o generose. Le fatiche, delusioni e frustrazioni che infligge sono imparagonabili alle soddisfazioni che per altre vie questi tempi offrono a qualunque giovane intenda fare cose belle e proficue per sé e per il mondo.

[…]

Il ricambio che serve è un ricambio delle teste, un nuovo pensiero che riallinei l'idea dell'Italia a quella che i cittadini delle altre grandi democrazie hanno del loro paese. Che superi l'abitudine consolatoria e autoassolutoria a dirsi "gli italiani sono fatti così", che abbia come priorità la costruzione di una paglia democratica, moderna, laica e in cui le cose funzionino come devono e le regole siano rispettate. Il ricambio è quella cosa per cui chi fa politica si dispone a grossi sacrifici con senso di responsabilità e sa che il suo mestiere è fare le cose giuste, e farle tutte. Non c'è bisogno di essere giovani, per questo; e spesso non basta essere giovani. Ma di certo i non giovani che gestiscono la politica in Italia non hanno questi pensieri. Non li hanno.

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