Il manifesto sarà in libreria giovedì 7 aprile. Pare che in alcune località del Paese ci siano già code come per i nuovi Ipad e che il governo, terrorizzato dall'imminente uscita, ne abbia già ordinate un milione di copie, per esaurire la tiratura. Ma non affrettatevi: ricordate il giovane Saramago, che suggeriva di non avere fretta (e, però, anche di non perdere tempo).

A parte il tipo in copertina (che, lo so, vi sareste volentieri risparmiati), il manifesto parla di giovani, delle cose da fare, anzi, delle cose che i giovani devono fare, subito, perché stanno già diventando vecchi.

Il partito di cui si parla non si costituisce, per ora, ma è annunciato per ricordare che c'è un'intera generazione senza casa, senza lavoro e, soprattutto, senza politica. Uno spettro, insomma, non si aggira per l'Italia.

Il manifesto, che riprende le migliori idee (degli altri, perché così si deve fare), inizia così: «Care ragazze, cari ragazzi, occupatevi del Paese, perché il Paese non si occuperà di voi».

Fatelo.

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